Anno 2006

COME NASCE LA STORIA

Nel 1996 Don Cesare Amelli, donò al Comitato Rivivere il Borgo, una storia, composta di uno scritto e da sei tavole dipinte.

Fu rappresentato il racconto sul sagrato della chiesa dei Servi il giorno della ricorrenza della festa, da un cantastorie.

Non sappiamo raccontarvi se la storia era frutto della sua fantasia, o aveva origine da delle credenze popolari, che ogni città, paese o rione ha.C’era piaciuta e l’abbiamo proposta.

Nell’euforia della festa, purtroppo è andato perso lo scritto e non c’è stato verso di ritrovarlo.

Nel pensare cosa si poteva realizzare di nuovo per le ricorrenze delle feste a venire, ci sono tornate sottomano le tavole dipinte, che erano rimaste in nostra custodia dopo la festa del 1996.

Subito abbiamo pensato, ecco ritroviamo la storia e rappresentiamola.

Interpellando chi nel 1996 aveva partecipato alla festa, abbiamo chiesto chi si ricordava

di quest’episodio e ..ricorda.  . . ricorda. . . .

Oggi 2006 presentiamo la storia, alla quale abbiamo aggiunto del nostro, ben sapendo che se Don Cesare fosse stato ancora qui tra noi, ci avrebbe dato una mano, con i suoi consigli e suggerimenti; contento per la festa del suo rione.

LA STORIA

 

Nel Lambro c’ era un Drago di nome Tiamat,  spirito del caos, che si agitava e si dibatteva nelle acque profonde e limpide del fiume.

Gli abitanti del borgo temevano il Drago perché ogni volta che si avvicinavano al fiume per raccogliere le delizie che ivi vi crescevano lui s’infuriava, emergeva dalle acque mostrando la testa imponente e furiosa; sbatteva la sua lunga e spinosa coda.

Insomma una vera furia spaventosa per tutto il Borgo.

Gli abitanti del Borgo dopo tanti anni di sottomissione decisero di ribellarsi a quel Drago.

Provarono a somministrargli una dose potente di veleno ma,  il drago bevve il liquido e paurosamente emise un forte ululato che fece rinchiudere in casa per settimane tutti gli abitanti del Borgo.

Chiamarono giullari e stregoni per esaminare una strategia ma non se ne cavò un ragno dal buco.

Il Signore del Borgo decise che l’unico modo per sconfiggere il drago fosse con l’uso spietato della spada; ma nessuno nel ridente e pacifico  Borgo possedevano una spada.

Così convocò due taglialegna che andarono alla ricerca di un grosso albero, lo tagliarono, poi un abile falegname modellò tante e tante spade per combattere il drago.

Furono convocati tutti i giovinetti del Borgo, gli si consegnò una spada e una divisa che un abile sarta per ognuno modellò.

Così bardati come un vero esercito, i giovinetti del Borgo capitanati dal Signore delle Contrade si diressero verso le sponde del fiume. Di li aspettarono che emergesse dalle acque. Ed infine fece la sua comparsa:

verde di rabbia, con il cuore infuocato e la coda irta e spinosa.

L’esercito così entrò in azione e cominciò la sua battaglia,  ma più colpi riceveva e più sì ribellava…

Per giorni e giorni, per notti e notti la battaglia continuò. Oramai stanchi ed esausti i giovani cavalieri del Borgo erano quasi intenzionati ad arrendersi. In un momento di tregua, mente i cavalieri si riposavano e mentre il drago agitava con la sua coda le acque del fiume Lambrum, dalle contrade del Borgo giunse la voce soave di una fanciulla.Era la dolce Eleonora, una fanciulla molto devota a Maria Santissima e frequentava la Chiesa di Santa Maria dei Servi.

La fanciulla quella mattina all’alba si mise a cantare con la sua voce dolce e soave. Man mano che l’eco della sua voce giungeva al campo di battaglia e al fiume, le acque del Lambro si quietavano.

Con stupore pareva che il Drago nel sentire quella voce si tranquillizzasse.

E così la fanciulla cantò e il Drago s’immobilizzò.

La fanciulla fu portata sul fiume e lì i giovani cavalieri del Borgo impugnando tutti assieme la loro spada annientarono il potente Drago.

I Cavalieri poterono così rientrare nelle loro contrade e festeggiare la sconfitta del Drago.

Quella notte un forte temporale suggellò la vittoria sul Drago. Lampi e fulmini si abbatterono sul fiume Lambrum e sul suo terribile abitante.

Pochi coraggiosi si avvicinarono al fiume e lì videro solo un grande agitarsi d’acque e la lunga coda del drago inabissarsi, per sempre nelle acque del fiume.

LA LEGGENDA DEL BORGO

 

ACCORRETE BAMBINI GRANDI E PICCINI, LA FESTA E’ GIOCOSA TALVOLTA UN PO’ PAUROSA.

MA SE CAVALIER DIVENTERAI LE FORZE DEL MALE DAL BORGO SCACCERAI.

QUI’ SI’ RACCONTA LA STORIA DEL DRAGO, DELLA DOLCE ELEONORA E DEI DIECI GIOVINI

CAVALIERI CHE L’HANNO ANNIENTATO.

NELLE ACQUE PROFONDE E LIMPIDE DEL LAMBRO, UN ENORME DRAGO S’AGITAVA E GLI ABITANTI

DEL BORGO TERRORIZZAVA.

S’ERGEVA ALTO E FURIOSO E CHI S’AVVICINAVA IN UN SOL BOCCONE SE LO MANGIAVA.

SI’CHIAMARONO MAGHI, STREGONI E CAVALIERI, UN POTENTE VELENO GLI SI’ FECE INGOIARE,

MA UN URLO PAUROSO PER SETTIMANE GLI ABITANTI FECE RINTANARE.

ALLA DOLCE ELEONORA, LA MADONNA DEI SERVI NEL SONNO APPARE,

E DALL’ALBERO DEL CONVENTO DIECI SPADE DEVONO FOGGIARE, CHE COL SUO CANTO

E DIECI CUORI PURI IL DRAGO DEVONO ANNIENTARE.

AL SORGER DEL SOLE, LA DOLCE ELEONORA E DIECI GIOVINETTI CON SPADE

DI LEGNO IN RIVA AL LAMBRO SI’ FECERO PORTARE.

IL DRAGO, VERDE DI RABBIA, COL CUORE INFUOCATO E LA CODA IRTA E SPINOSA,

COL CANTO SI’ FECE ACQUIETARE E DIECI SPADE LO FECERO SOTTOSTARE.

TUONI E FULMINI LO FECERO SCAPPARE PER MAI PIU’ RITORNARE.

I DIECI GIOVINETTI CAVALIERI DEL BORGO SI’FECERO NOMINARE,

E LA DOLCE ELEONORA CON GRANDI ONORI LORO MADRINA DIVENTARE.